Flac
Apri il menù del settore Flac

C’era una volta… IL DESINARE

Il prof. Nicola Perullo conversa con Clara Errico e Michele Montanelli domenica 5 dicembre 2021 ore 18.00 - Museo della Città

INVITO Desinare. social.png

C’era una volta il desinare è il titolo del quinto incontro di una serie di conversazioni che Fondazione Livorno e Fondazione Livorno – Arte e Cultura stanno organizzando sul territorio della provincia per tornare a parlare con il pubblico, proponendo approfondimenti su argomenti connessi alla propria attività.

Dopo gli appuntamenti estivi nei parchi di Livorno e a Piombino, a Palazzo Appiani, le conversazioni si sono spostate nel Museo della Città.

Nella Sala del Rettile – messa a disposizione dal Comune di Livorno che collabora con la Fondazione nell’organizzazione degli eventi, con il supporto della cooperativa Itinera –  si svolgerà, domenica 5 dicembre alle ore 18, una piacevole chiacchierata sul cibo che a Livorno vanta un’antica tradizione. Ma non si parlerà di ricette, come ormai fanno tutti.

Modererà l’incontro il prof. Nicola Perullo (Livorno, 1970) filosofo e accademico, professore ordinario di Estetica e Prorettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, il principale studioso italiano di filosofia del cibo e del gusto. Perullo converserà con gli autori ponendo domande e riflessioni.

Attraverso una rigorosa ricerca delle fonti, Clara Errico e Michele Montanelli, autori dei 10 fascicoli che costituiscono la raccolta C’era una volta il desinare, ci faranno invece scoprire curiosità, anche inedite,  su ciò che avveniva a Livorno, riguardo al cibo, dal sec. XVI al XIX: i luoghi di produzione delle materie prime, la preparazione degli alimenti e cosa si consumava.

Questi argomenti sono stati trattati durante il corso annuale di Storia di Livorno che Clara Errico e Michele Montanelli hanno tenuto nell’anno accademico 2020/2021 all’Università della Terza Età di Livorno.

Da queste lezioni, sono nati dieci fascicoli che Fondazione Livorno – Arte e Cultura ha il piacere di presentare e che intende proporre agli alunni delle scuole per accompagnarli in un percorso originale, ma anche scientificamente attestato, nelle pieghe della storia di questa città.  Dieci brevi saggi che raccontano, ma soprattutto documentano, il rapporto con alcuni prodotti, locali o importati, protagonisti indiscussi delle tavole di tutti i tempi.

La raccolta si apre con un omaggio a piazza delle Erbe e all’Albero della Cuccagna. Poi, le immagini inedite della Casina delle Ostriche ripropongono una curiosità conosciuta, ma non da molti, e per l’occasione rivisitata e arricchita. Nel terzo volume si scopre che in certe epoche, per pescare, erano necessarie particolari concessioni e, soprattutto, che i livornesi, più che pescatori, sono stati commercianti di pesce.

Chi avrebbe mai detto che, a poca distanza dal centro della città, si coltivasse l’uva! Ma il vino prodotto non era un granché e quindi veniva prevalentemente importato, attraverso il porto, e anche venduto. Altra singolarità è la diffusione degli agrumi nei giardini, prevalentemente a scopo ornamentale. E ancora la produzione e il consumo della birra, i bottini dell’olio e la pregiata produzione locale di materia prima, le saline livornesi, lo zucchero che arrivava sotto forma di sciroppo grezzo… per finire con l’acquaiolo, indispensabile, quando pensare all’acqua dei rubinetti sarebbe stato pura follia.

Leggi anche

FLAC
Collezione d'arte e Visite guidate
R'accolte
Biblioteca e archivi