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‘Gino Romiti, la nipote e gli altri’: finissage della mostra sul pittore livornese

Un reading site-specific dedicato all'artista con Emanuele Gamba, Eleonora Zacchi e Riccardo De Francesca

FINISSAGE MOSTRA GINO ROMITI – FONDAZIONE LIVORNO

Si è conclusa ieri, con un finissage di eccezione, la mostra La Beata Riva. Gino Romiti e lo spiritualismo a Livorno. Protagonisti e Cenacoli tra la Scuola di Guglielmo Micheli, il Caffè Bardi e Bottega d’Arte, allestita tra le sale espositive di Fondazione Livorno e gli spazi della Pinacoteca Comunale Carlo Servolini di Collesalvetti. Nella Sala Cappiello della Fondazione, Riccardo De Francesca, Emanuele Gamba e Eleonora Zacchi hanno messo in scena un reading site-specific dedicato a Gino Romiti. Il testo, di Stefania Fraddanni, è la rielaborazione di stralci di lettere, documenti, articoli e interviste che aiutano a comprendere la personalità e la vita dell’artista, rievocata anche attraverso i ricordi e le testimonianze della famiglia.

Cresciuto in una famiglia molto povera, allievo di Fattori e Micheli, Romiti lavora duramente per realizzare il sogno di dipingere. Incontrerà artisti e intellettuali di primo piano e anche la regina Elena, diventerà amico di Mascagni, coltiverà una grande passione per la musica e per la spiritualità ed anche una fede inossidabile. Ma soprattutto conoscerà perfettamente il panorama artistico europeo ed elaborerà una sua teoria filosofica sulla funzione dell’arte, assimilando alla follia certe espressioni “distruttive” della pittura contemporanea. 

Il reading, accompagnato da suggestioni visive e scandito da intermezzi musicali, ha restituito ed evocato l’immagine del ‘Romiti artista’, ma soprattutto del ‘Romiti uomo, nonno e amico’, apprezzato dai suoi contemporanei per la sua generosità e umanità. Una performance emozionante, quella di ieri, che sulle note di Pietro Mascagni ha concluso la serie di incontri e conferenze a cura di Francesca Cagianelli, Gianni Schiavon, Emanuele Bardazzi e Massimo Introvigne. Nel suo percorso, la rassegna ha tracciato l’evoluzione stilistica dell’artista livornese maturata grazie all’incontro con il belga Charles Doudelet e alla devozione tributata fin dal 1906 a Vittore Grubicy De Dragon, sullo sfondo dell’ondata spiritualistica che travolge i circuiti artistici cittadini, tra la Scuola di Micheli, il Caffè Bardi e Bottega d’Arte.

 

GLI ATTORI

Riccardo De Francesca

Attore. Consegue la laurea in Giurisprudenza e successivamente l’abilitazione alla professione di Avvocato. Fondatore della Compagnia Teatrale Contrada Badessa, si è formato presso La Scuola Teatro dei Colli di Bologna. Ha preso parte a numerosi laboratori e seminari. Doppiatore e voce narrante per diversi radiodrammi e documentari. Collabora dal 2007 con il Teatro Belli di Roma, diretto da Antonio Salines, con il quale ha messo in scena numerosi lavori, fra i quali citiamo “Il Martirio del Pastore”, per la regia di Maurizio Scaparro, “Luci della Ribalta”, per la regia di Giuseppe Emiliani, “Neurotandem”, per la regia di Antonio Salines. Ha recitato, fra gli altri, con Antonio Salines, Vittorio Viviani, Edoardo Siravo, Gianni De Feo, Francesca Bianco, Guglielmo Guidi. È stato diretto, fra gli altri, da Maurizio Scaparro, Antonio Salines, Carlo Emilio Lerici, Giuseppe Emiliani.

Emanuele Gamba

Regista di opera, prosa e musical, da anni collabora con Francesco Niccolini, Daniele Abbado, Michele Guardi, Arca Azzurra e la Prod. Todomodo per la quale firma le regie di “Spring awakening” e “Musica Ribelle”. Dalla collaborazione con la Maison Pierre Cardin nasce lo spettacolo “Dorian Gray” (tour nazionale ed internazionale). Dirige due monologhi prodotti dal Teatro Nazionale della Toscana: “Truman Capote. Questa cosa chiamata amore” di Massimo Sgorbani con Gianluca Ferrato e “Emily Dickinson. Vertigine in altezza” di Valeria Moretti con Daniela Poggi. Dal 2008 insegna Arte scenica in vari Conservatori italiani. Sue ultime regie di prosa “Viktor und Viktoria” con Veronica Pivetti e “Bartleby, lo scrivano” con Leo Gullotta. Nel gennaio 2022 firma la regia di “Casanova – opera pop” di Red Canzian (tour nazionale ed internazionale).

Eleonora Zacchi

Attrice, regista e drammaturga. Nel 1993 consegue il diploma presso l’Istituto d’Arte Drammatica di Lucca. Successivamente amplia la propria formazione artistica partecipando a numerosi laboratori di perfezionamento quali per citarne alcuni: “perfezionamento dell’attore” organizzato dallo Teatro Stabile delle Marche, il laboratorio dei Magazzini Criminali di Firenze con Narcisa Bonati. Consegue la laurea in Giurisprudenza e successivamente l’abilitazione alla professione di Avvocato. Dal 2015 è Direttrice Artistica del Teatro Centro Artistico il Grattacielo di Livorno. Ha lavorato in teatro con Antonio Salines, Maurizio Scaparro, Carlo Emilio Lerici, Marco Messeri, Marco Giorgetti, Edoardo Siravo. Nel cinema, diretta da Francesca Archibugi, Paolo Virzì, Emanuele Barresi, Lino Capolicchio. Scrive e riadatta per il teatro diversi testi tra i quali “Luci della Ribalta” di Charlie Chaplin, il “Martirio del Pastore” di Rovinsky.

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