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Osvaldo Peruzzi e gli anni americani: incroci futuristi e geometrie dell’anima

Domenica 23 febbraio, alle 17, il finissage della mostra dedicata all'artista con la conferenza di Dario Matteoni

Finissage Peruzzi

Livorno, 18 febbraio 2025 – Sta per concludersi la mostra Splendore geometrico futurista dedicata a Osvaldo Peruzzi e allestita nelle sale espositive di Fondazione Livorno con la curatela di Massimo Duranti e Andrea Baffoni, in continuità con il percorso allestito nel 2023 alla Galleria d’Arte Moderna di Roma. Proprio in occasione del finissage di domenica 23 febbraio, si terrà nella Sala Cappiello della Fondazione la conferenza Osvaldo Peruzzi e gli anni americani. Incroci futuristi e geografie dell’anima a cura di Dario Matteoni, che approfondirà tematiche e tecniche che hanno caratterizzato la produzione pittorica negli anni di prigionia in Missouri.

Il richiamo alle armi nell’autunno del 1941, la partenza per il fronte libico, la cattura nel maggio del 1943 da parte delle truppe alleate, il trasferimento negli Stati Uniti d’America e, infine, la segregazione, durata due anni, nel campo di prigionia di Weingarten, nel Missouri, aprono una nuova stagione nell’itinerario pittorico di Peruzzi che progressivamente accentua l’inclinazione per sintetiche evocazioni di vicissitudini autobiografiche. Peruzzi condivide la partecipazione al dramma bellico con la generazione dei giovani futuristi degli anni Trenta. L’artista non abbandona la continuità con i modelli compositivi del serbatoio futurista, ma piuttosto v’innesta pulsioni intese come riflesso di stati d’animo. Ne è testimonianza la sequenza degli autoritratti eseguiti nel campo di prigionia.

Peruzzi sonda i possibili tracciati di un’espressività esasperata fino alle soglie del simbolo. Nelle opere degli anni di prigionia si affacciano panorami di macerie, esplicite allusioni all’inarrestabile sgretolarsi di una gioia lontana. Fili spinati, macerie, crepe repentinamente affioranti in territori devastati, sono le icone che l’artista dissemina nella sua produzione, come metafore di un incontenibile disagio esistenziale.

La mostra, con oltre 1400 presenze tra appassionati d’arte, studenti e semplici visitatori incuriositi dallo stile di Peruzzi, ha entusiasmato, emozionato e riscosso grande successo in termini di interesse e partecipazione. La conferenza di domenica sarà dunque l’occasione per ripercorrere – ancora una volta – una produzione artistica affascinante e variegata, fatta di forme, colore, sperimentazione e vita vissuta.

La conferenza avrà inizio alle ore 17 con ingresso libero fino a esaurimento posti. La mostra potrà invece essere visitata – sia sabato 22 che domenica 23 febbraio – con orario 15.30/19.30, sempre con ingresso libero e gratuito.

Per ulteriori informazioni

Visite guidate a cura di Diderot servizi alla Cultura

tel. 339 8289470

Fondazione Livorno

tel. 0586 826111 – 0586 826133 |  info@fondazionelivorno.it  |  www.fondazionelivorno.it

 

 

 

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