‘Liberi di crescere’: il nuovo bando di Con i Bambini
10 milioni per sostenere i minorenni con genitori detenuti, la scadenza per la presentazione dei progetti è fissata al 10 febbraio 2023
“Liberi di crescere” è il nuovo bando di Con i Bambini promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo, nato da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria – tra le quali Fondazione Livorno – rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo, sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD.
Obiettivo del bando è sostenere progetti a favore dei figli minorenni di persone detenute, mettendo a disposizione complessivamente 10 milioni di euro. Ogni anno sono decine di migliaia i minorenni che entrano in un istituto penitenziario per fare visita a un familiare detenuto. Per esattezza, nel 2021 in Italia si sono svolti 280.675 colloqui tra detenuti e almeno un familiare minorenne. Attraverso questo bando Con i Bambini si propone di promuovere processi di crescita e di integrazione sociale dei minorenni figli di detenuti e di garantire la continuità del legame affettivo con i genitori che vivono la condizione detentiva, arginando gli effetti negativi prodotti dalla separazione all’interno del contesto familiare. Tali effetti, infatti, si riversano sugli equilibri emotivi e relazionali e sullo sviluppo dei figli, portando a possibili ricadute negative sulla salute e sullo sviluppo cognitivo, sul sereno e regolare accesso ai percorsi scolastici e sulla tendenza a entrare nei circuiti dell’illegalità.
I progetti finanziati dovranno assicurare l’accesso a eque e significative opportunità di socializzazione e di integrazione ai minorenni con almeno un genitore detenuto, mediante percorsi di accompagnamento socio-educativo, di inclusione scolastica ed extra-scolastica, di costruzione di progetti di sviluppo personale e di protagonismo dei ragazzi e ragazze stessi, che, se adeguatamente sostenuti da agenzie educative competenti, possano ridurre l’impatto negativo che l’esperienza detentiva della madre e/o del padre esercita sul loro processo di crescita.
Gli interventi dovranno, inoltre, favorire un ruolo attivo e consapevole dei genitori detenuti nella crescita e nell’educazione dei figli e prevedere interventi volti a mantenere e a tutelare la relazione genitore-figlio durante il periodo di detenzione del genitore. Si raccomanda, inoltre, l’adozione di procedure dedicate alla tutela dei minorenni dai rischi di abuso, maltrattamento, sfruttamento e condotta inappropriata (child safeguarding policy) da parte degli operatori.
Il partenariato deve essere composto da almeno tre organizzazioni, con un ente di terzo settore in qualità di responsabile. I partner possono appartenere, oltre che al mondo del terzo settore e della scuola, anche a quello delle istituzioni, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, dell’università, della ricerca e al mondo delle imprese. Salvo nel caso la proposta preveda l’avvio di una nuova casa famiglia protetta, il partenariato deve includere l’istituto penitenziario con il quale si collaborerà per l’individuazione dei beneficiari e l’implementazione delle attività progettuali. Nessun partner, con la sola eccezione delle università e dei centri di ricerca, delle amministrazioni locali e degli istituti penitenziari, potrà partecipare a più di un progetto, pena l’esclusione di tutti i progetti in cui esso è presente.
Le proposte di progetto dovranno essere presentate esclusivamente online, tramite la piattaforma Chàiros, entro il 10 febbraio 2023.
Informazioni e Bando