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Ai Quattro Mori martedì 7 il film K.364 di Douglas Gordon

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Nel calendario di iniziative promosse da Fondazione Livorno – Arte e Cultura in occasione della mostra dedicata a Daniel Schinasi, verrà proiettato martedì 7 maggio al cinema I Quattro Mori di Livorno il film di Douglas Gordon  k.364, bellissimo e di grande impatto, centrato sul valore della memoria.

L’evento, ad ingresso gratuito, sarà preceduto da una breve presentazione del Prof. Giorgio Bacci.

Il film di

Douglas Gordon

k.364

 

La musica esiste solo quando raggiunge le tue orecchie. Quando è nell’aria. Non ha né passato, né futuro.

 

Il film k.364 è un esercizio di ritrattistica, un altro dopo la collaborazione di Douglas Gordon con Philippe Parreno nel film Zidane: A 21st Century Portrait.

k.364 è il ritratto di una composizione musicale. Segue il viaggio fatto da Avri Levitan e Roi Shiloach – musicisti di origine ebreo polacca – quando ritornano nelle terre da cui le loro famiglie dovettero fuggire nel 1939.

È un viaggio attraverso un panorama ed un passato che per i due protagonisti è ancora solo vagamente risolto.

Noi accompagniamo i musicisti quando lasciano Berlino, quando viaggiano attraverso la città di Poznan, dove la Sinagoga di una volta è ancora usata come una piscina.

Il nostro viaggio li porta alla Filarmonica di Varsavia per suonare la Sinfonia Concertante in E-flat major di Wolfgang Amadeus Mozart con l´ Orchestra da Camera nazionale polacca.

Il film comincia con un collage di suoni e di immagini astratte della piscina municipale di Poznan, che fu, infatti, originalmente costruita nel 1907 come sinagoga.

In seguito ci vengono presentati i nostri protagonisti – Levitan, che suona la viola e Shiloah, che suona il violino – mentre ci appaiono come apparizioni, filmati in dettaglio, attraverso il riflesso delle finestre del treno che viaggia per un paesaggio desolato che presto diviene la tela su cui si dipana un altro viaggio – un viaggio di idee, ricordi e musica. Le descrizioni del passato sono personali, narrate dai nostri musicisti e radicate nei loro punti di vista.

Alcune storie sono raccontate come frammenti, ricordate in parte, complete per metà, come gli alberi senza foglie che passano velocemente fuori dalle finestre del treno.

Con il viaggio che continua, le storie si accumulano, introducendo una mista varietà di emozioni, alcune melancoliche, naturalmente, ma anche altre piene di buon umore e di calore umano.

Ma tutto intorno a questi dialoghi, ricordi, racconti, rimane uno spazio irrisolto. Certe cose non sono dette o ormai è inutile dirle.

Douglas Gordon dice: L’idea di questo film mi venne un anno prima durante un viaggio a Poznan. Il viaggio in se stesso era come un contesto per l’eventuale performance, il paesaggio è popolato da fantasmi, incertezze ed ha in risposta le fragili speranze offerte dalla musica. Io fui colpito, non solo dalla bellezza del concerto, ma dalla potenza della situazione. Si potrebbe quasi dire che la situazione mi spinse a mettere insieme un altro ritratto… Si può dire che questo progetto fu frutto di amore e di vaghe promesse.

La mostra di Daniel Schinasi

Il viaggio neofuturista

 

Fondazione Livorno ospita dal 17 gennaio un’interessante mostra dedicata a Daniel Schinasi dal titolo “Il viaggio neofuturista” e realizzata in collaborazione con la Comunità Ebraica. Schinasi, artista cosmopolita, ebreo, esponente di grande rilievo della pittura contemporanea, nasce nel 1933 ad Alessandria d’Egitto da famiglia livornese di origine serfadita. Nel 1956 lascia l’Egitto durante la guerra di Suez e giunge a Livorno, dove inaugura la prima mostra a Bottega d’Arte. L’artista si definisce ancora oggi “un ebreo della storia”, un uomo che porta le ferite di vicende drammatiche, coltivando sempre la speranza che l’uomo, prima o poi, capisca gli errori che sta continuando a commettere e ne tragga un insegnamento per il futuro. Il mondo che Schinasi osserva e restituisce al pubblico è estremamente affascinante, colorato, appassionato, intriso di innumerevoli contraddizioni e di altrettante emozioni e ricordi. Indissolubilmente impregnata della cultura e della tradizione ebraica, la sua arte predilige quasi sempre l’essere umano e diventa impegno di vita, fusione di diverse culture, quella ebraica, con la sua ricca storia e la sua profonda tradizione, con i ricordi e i paesaggi di Alessandria d’Egitto, e quella più occidentale, con gli orrori della guerra, il mondo industriale, le sfaccettature della vita moderna nella sua quotidianità (musica, arte, sport…), ma anche con la tradizione pittorica dei grandi maestri. Oggi Daniel Schinasi vive e lavora a Nizza e soggiorna spesso in Toscana.

Fondazione Livorno e Fondazione Livorno – Arte e Cultura hanno  promosso la mostra anche attraverso visite guidate gratuite rivolte alle scuole di vario ordine e grado e anche attraverso l’attivazione di percorsi formativi di alternanza scuola lavoro.

La mostra dedicata al maestro Schinasi è patrocinata dalla UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) e si presenta come momento di riflessione sui temi della Shoah e dell’esodo ebraico nel XX secolo. La mostra è stata accompagnata da eventi collaterali a partire proprio dal giorno dell’inaugurazione, 17 gennaio, in cui il Maestro Pierpaolo Levi ha suonato al pianoforte le musiche composte dai musicisti ebrei nei campi di concentramento, proseguendo poi, in collaborazione con l’Università di Pisa, il 28 aprile, con  la giornata di studio e di memoria dedicata a Frida, alla condizione femminile nei Lager e al ruolo delle donne nella memoria della Shoah. L’iniziativa si è svolta presso la Fortezza Vecchia di Livorno.

Il 7 maggio, grazie alla Galleria Gagosian e all’artista Douglas Gordon, al Cinema Teatro I Quattro Mori di Livorno sarà proiettato il film k.364.

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