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Al via la mostra “Colore. Là dove lo sguardo parla con il mare”

L'esperienza artistica e umana di Giorgio Di Giorgio raccontata attraverso cento opere pittoriche in esposizione fino al 10 marzo

Giorgio Di Giorgio mostra colore fondazione livorno

Livorno, 10 febbraio 2024 – È Colore. Là dove lo sguardo parla con il mare il titolo della mostra promossa da Fondazione Livorno e dedicata all’artista Giorgio Di Giorgio. Sono 100 i dipinti ospitati nelle sale espositive della Fondazione (Piazza Grande, 23) con cicli dedicati alle marine e al lavoro nei porti, ma anche ai migranti e ai temi più profondi del vivere.

Il mare, le darsene, l’inclusione, l’attenzione nei confronti delle persone – specialmente se fragili – sono capisaldi della poetica pittorica di Giorgio Di Giorgio, uomo dedito tanto al sociale quanto alla pratica artistica – Ha spiegato Luciano Barsotti, Presidente di Fondazione Livorno – Passioni e missioni, queste, che coltiva da tutta la vita, e che le opere esposte, cariche di ricordi ed espressività, raccontano chiaramente. 

Attraverso il potere suggestivo del colore, l’artista coglie e trasferisce sulla tela la vera essenza delle cose: il risultato della attenta ricerca pittorica dell’artista, è una raccolta di dipinti evocativi, spesso accostati a pensieri e aforismi dettati dall’ispirazione del momento. Queste le parole che Di Giorgio annotava in un taccuino:

“Ho tentato, per vivere, di colorare non quello che vedevo, ma quello che pensavo di aver visto”

Il percorso antologico, curato da Marcello Ciccuto, si compone di 9 distinte sezioni: Alle soglie del mare, Sulle banchine, Uomini di darsena, le montagne del colore, Nella macchia mediterranea, Migranti, La pena del vivere, Bellezza del creare e, infine, Il sacro dell’umanità. Tutti temi, quelli appena elencati, su cui l’artista, nel corso della sua ricerca pittorica, torna instancabilmente per approfondirli o per rimescolarne la cromia.

Quello di Giorgio è un lavoro senza interruzione, legato al trascorrere del tempo e alla mutevolezza di tutte le cose, in un processo di perpetua metamorfosi, in un emozionante viaggio dell’esistere – ha spiegato il curatore della mostra.

L’esperienza artistica e umana di Di Giorgio si intreccia presto con Livorno. Al contesto labronico lo lega lo slancio di accoglienza verso il diverso e l’impegno di volontario rivolto ai disagiati e ai disabili del territorio e, ancora, il rapporto con la comunità ebraica locale che riconosce alla sua famiglia il grande merito di aver salvato la vita di alcuni perseguitati dalle leggi razziali.

La presentazione della mostra si è conclusa con l’intervento della moglie dell’artista, Giovanna Di Giorgio che, emozionatissima, ha manifestato il grande sentimento di gratitudine verso Livorno, città in cui “accoglienza” e “condivisione” sono valori imprescindibili, gli stessi in cui Giorgio crede fortemente. 

La mostra sarà visitabile nei weekend del 10-11 febbraio, 24-25 febbraio e 9-10 marzo dalle ore 16 alle ore 20. Sono previste visite su appuntamento dal lunedì al venerdì, l’ingresso è sempre gratuito.

 

GIORGIO DI GIORGIO

Giorgio Di Giorgio è un artista a tutto tondo che amalgama pensieri, poesie e pennellate per esplorare il senso della vita e raccontarsi. Nasce a Viareggio nel 1942 e qui si compie il suo percorso scolastico fino al liceo scientifico. Poi si iscrive all’Istituto d’Arte di Napoli dove si diploma nel 1962. I suoi studi proseguono all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove, allievo di Primo Conti e Ugo Capocchini, consegue nel 1966 il diploma della Scuola di Pittura.  Dal 1976, ottenuta l’abilitazione all’insegnamento di Disegno e Storia dell’Arte, si dedica alla professione solo per brevi e sporadiche esperienze didattiche presso Istituti d’Arte e Licei artistici della provincia di Lucca. Tutta la sua vita è essenzialmente dedicata alla pittura e alla ricerca di una personale tecnica espressiva. Nei primi anni ’70 vince il Trofeo Nettuno d’oro della Versilia organizzato dallo studio Executive con la collaborazione di Sansoni editore di Firenze e il patrocinio di E.P.T. di Lucca. Nello stesso periodo una mostra di Di Giorgio viene organizzata dalla Galleria Ghibellina di Firenze e, nel 1971, anche la galleria I Vageri di Viareggio gli dedica una personale.  Nonostante l’artista, per decenni, abbia amato esporre i risultati della sua ricerca nello studio dove lavorava, numerose istituzioni della Toscana hanno allestito mostre in suo omaggio, tra queste:

–           1999, La memoria colorata, mostra multimediale Comune di Viareggio, Sala Barsanti, Croce verde;

–           2000, La nascita delle pinete, storia e immagini, opere di artisti del ‘900. Villino Boileau Viareggio;

–           2013, Due sguardi sul mondo, fotografie di Luciano Bonuccelli e dipinti di Giorgio di Giorgio, Palazzo Panichi, Pietrasanta;

–           2013 personale di pittura allestita nella sede viareggina di Finanza & Futuro del Gruppo Deutsche Bank;

–           2018, personale omaggio al Premio Viareggio, Villa Paolina;

–           2019, personale a Villa Schiff dedicata alla Resistenza sulle Apuane, Comune di Montignoso.

 

ARTE E IMPEGNO SOCIALE

Se la natura è l’inesauribile risorsa dalla quale attinge ispirazione, l’impegno sociale, fatto di condivisione e accoglienza, è la fonte delle suggestioni che nutrono la vita e il messaggio di Giorgio Di Giorgio. Alla natura si rivolge attento e curioso per afferrare luci e presenze che poi troveranno dimora e sintesi nella sua pittura.  Con lei dialoga per farsi restituire ricordi d’infanzia e conferme di legami familiari, per entrare in comunione con il mondo e trovare il linguaggio con cui raccontarsi, su un foglio bianco o sulla tela. È così che ritrova i luoghi dell’anima, quelli veri, che non si scelgono ma si riconoscono. Una barca che parla, una pineta, un’onda del mare, un becco spalancato, uno spazio oppure un momento in cui ci si sente inspiegabilmente felici. Tutto, per questo artista, nasce da piccole cose capaci di plasmare il suo stato d’animo e dargli la forza di aprirsi agli altri. Non dipinge ciò che vede, ma lo interpreta, affidando ai colori la responsabilità di cogliere l’essenza delle cose in una luminosa evanescenza.

Gli strumenti sono quelli forniti da una salda preparazione, acquisita nelle scuole d’arte, che permette a Di Giorgio di elaborare un proprio, originale, codice espressivo, nel solco della migliore tradizione della pittura toscana. I contenuti, invece, sono arricchiti da un vissuto di intenso impegno sociale. Repulsione verso l’ingiustizia, condivisione e accoglienza, sono le coordinate della sua umanità. Non un senso etico o un dovere morale, ma semplicemente un modo di vivere, fatto di piccole cose e grandi emozioni tradotte, poi, in pulsanti accordi cromatici.

È su questo terreno che il percorso umano e artistico di Di Giorgio incrocia la storia e la realtà livornese. Alla città lo lega lo slancio di accoglienza nei confronti del diverso e l’impegno di volontario rivolto ai disagiati e ai disabili del territorio e, ancora, il rapporto con la comunità ebraica locale che riconosce alla sua famiglia il grande merito di aver salvato la vita di alcuni perseguitati dalle leggi razziali. Ecco perché Fondazione Livorno ha deciso di dedicargli uno spazio espositivo caratterizzato da una mirata selezione di dipinti che hanno per tema il mare, il duro lavoro portuale sulle banchine e l’incontro con i migranti.

 

Locandina della mostra

 

Info

Fondazione Livorno: 0586 826111 | info@fondazionelivorno.it | www.fondazionelivorno.it

Apertura mostra – Ingresso gratuito

10-11 febbraio, 24-25 febbraio, 9-10 marzo dalle ore 16 alle ore 20

Visite guidate dal lunedì al venerdì su appuntamento

Diderot servizi alla Cultura: 339 8289470 | info@coopdiderot.it

Per le visite delle scuole Cooperativa Itinera: 0586 894563 | didattica@itinera.it

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