Guida essenziale alla quarta edizione del Festival dell’Umorismo
Il Senso del Ridicolo 2019 è alle porte, mancano poche ore ormai all’inizio della quarta edizione di questo festival, che, come ogni anno, porta nella città più irriverente d’Italia, “non una galleria di comici, non una rassegna di spettacoli, non un convegno scientifico sull’umorismo. Piuttosto, un’esplorazione culturale e antropologica, una sorta di “safari” nei territori del comico, dell’umorismo, dell’ironia”, come si legge nel sito del Festival.
Un’esplorazione che coinvolge comici, ma anche attori, giornalisti, scrittori, cantautori, filosofi, perfino psicanalisti, lungo sentieri tracciati e intrecciati da Stefano Bartezzaghi, abile tessitore, regista poliedrico e mai scontato del Festival dell’Umorismo. A volte evidenti, a volte appena accennate, anche in questa edizione tante sono le corrispondenze. Le rotte da seguire si incrociano in più di un’occasione, ecco a te una guida essenziale per goderti appieno ogni singolo incontro.
I temi ricorrenti del Senso del Ridicolo 2019
Tre sono i fili generosamente forniti da Bartezzaghi durante la presentazione del programma del Senso del Ridicolo 2019. Tre fili che spesso si incontrano, per poi separarsi di nuovo, da tenere ben stretti per non perdersi fra gli eventi e i personaggi che incontrerai in questa esplorazione nei territori del comico.
Tragico e comico
“Si oscilla fra il dolore e la farsa e gli umoristi sono coloro che sanno come approfittare dello slancio dato dal polo del tragico per sospingere il pendolo verso il polo del ridicolo” Bartezzaghi introduce così il primo tema di questa edizione: il continuo oscillare fra tragico e comico.
Un filo che lega non solo molti eventi ma anche molti protagonisti del Festival, dallo psicanalista Massimo Recalcati che aprirà il festival con le “vicissitudini tragicomiche del desiderio umano”, a Federica Fracassi, attrice vocata alla comicità con una carriera a dominante drammatica, che insieme a Marco Belpoliti racconterà il lato umoristico di Primo Levi. Dall’umorismo misogino di Achille Campanile al caso Woody Allen. Comico e vocazione drammatica si intrecciano anche in uno degli eventi più attesi di questa edizione, l’intervista di Bartezzaghi prevista per sabato sera al Teatro Goldoni, in cui Silvio ci racconterà d’Orlando e della sua comicità fatta non tanto di battute quanto di una condizione esistenziale.
Il ridicolo nel quotidiano
Una condizione che trova nel quotidiano molti, moltissimi, spunti per ridere. E proprio il ridicolo nel quotidiano è il secondo filo conduttore che passa dal design italiano delle “Cose da ridere” di Chiara Alessi alle “Stravaganze di Moda” di Sofia Gnoli, dal cibo e il riso di Bruno Gambarotta in “Bruno Brunch”, alle regole di bon ton raccontate da Maria Cassi e Irene Soave, due collezionatrici di manuali di galateo, in “Belle figure e rare figurine”.
Gli stereotipi
Il terzo filo corre fra luoghi comuni, cliché, stereotipi, quel patrimonio di scorciatoie e idee fisse, per lo più sbagliate, che da sempre sono alla base dell’umorismo. Dalle donne stereotipate di Achille Campanile alle differenze sociali tracciate con il solo uso della voce di Pilar Fogliati. Dalla dissacrazione dei potenti con Filippo Ceccarelli fino ad una vera e propria esplorazione delle barzellette, in “Storielle-telling”, storie che si tramandano e che negli anni continuano a farci ridere, insieme ad Ascanio Celestini, attore e ricercatore nel campo della cultura popolare.
Si legano a questo filo anche gli eventi dedicati a Livorno. Lo stereotipo del livornese sarà confermato e forse anche messo in discussione dalle innumerevoli storie di livornesi raccolte da Matteo Caccia in “E non dite che non sono di Livorno”. Mentre la figura del livornese maledetto, a cominciare da Amedeo Modigliani-Modì-Maudit, sarà oggetto dell’incontro fra tre livornesi illustri: Eva Giovannini, Bobo Rondelli, e, notizia dell’ultim’ora, Paolo Virzì. Profondi conoscitori della propria città d’origine, a cui va il merito di aver saputo sintetizzare, raccontare e portare fuori dai confini locali i tratti più tipici, le luci e le ombre, della livornesità.
Infine, più che uno stereotipo, sarà un vero e proprio identikit del comico quello che cercheranno di tracciare Stefano Andreoli, Marco Ardemagni, Stefano Bartezzaghi, Sara Chiappori e Pilar Fogliati, raccogliendo un elenco di qualità necessarie all’autore comico nell’evento realizzato con il contributo di SIAE, la Società Italiana degli Autori e degli Editori.
Situazione biglietti
Gli eventi 1 e 9, quello di venerdì alle 17:30 “Il desiderio ci prende in giro? Sulla vicissitudini tragicomiche del desiderio umano” e quello di sabato alle 17:15 “Così mi fai ridere – Un’identikit dell’autore comico”, sono ad ingresso gratuito, fino ad esaurimento posti. Tutti gli altri eventi sono a pagamento e costano 3,00 €. Tranne gli eventi 7 e 8, “Pilar, paria e parioline” di sabato alle 15:00 + “Je casca a un omo una corona in testa?: Belli, Romaccia eterna e la buffa vanità del potere” di sabato alle 16:00, che si possono vedere solo in forma di pacchetto a 5,00 €.
Ad oggi per molti degli eventi in programma siamo vicini al sold out, per cui se ti interessa partecipare, qui trovi tutte le informazioni su dove acquistare i biglietti, non aspettare l’ultimo minuto.
Ritardatari non tardate!
Nel caso in cui non riuscissi a prendere il biglietto in prevendita, invece potresti sfruttare l’ultimo minuto, anche per gli spettacoli sold out. All’ingresso di ogni evento in programma infatti sarà disponibile una cassa last minute che servirà a riempire tutta la sala, ad esaurire i posti lasciati vuoti da chi alla fine non è riuscito a venire. Ritardatari, questa volta non tardate, altrimenti rischiate di restare fuori anche se avete il biglietto.
I luoghi reali e virtuali del Festival
Come ogni anno il Senso del Ridicolo prende vita in pieno centro storico, fra i fossi della Venezia e i palazzi di alcune fra le più importanti piazze cittadine. Piazza Grande, Teatro Goldoni, Scali Finocchietti, Piazza del Luogo Pio, Teatro Vertigo, Bottini dell’Olio, qui trovi tutti i luoghi del Festival dell’Umorismo.
Chi vuole può vivere i tre giorni del Senso del Ridicolo anche attraverso i post, le foto e le storie dei canali digitali del Festival e interagire usando gli hashtag: #sensodelridicolo#sensodelridicolo19.
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