I molteplici aspetti della povertà in un convegno
Rappresentanti delle istituzioni e della Chiesa riuniti per discutere e approfondire il tema
La povertà e le sue declinazioni nell’economia globalizzata è il convegno tenutosi stamani nella parrocchia di Nostra Signora di Fatima di Livorno e online alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni e della Chiesa, riunitisi per approfondire il tema declinato nei suoi molteplici aspetti: educativo, digitale, alimentare, abitativo, energetico, sanitario. L’evento è stato realizzato da Università di Pisa, Dipartimento di Scienze Politiche – Università di Pisa, Fondazione Livorno e Fondazione Caritas Livorno.
Quando si pensa alla povertà, subito, ci si ricollega al disagio economico, ma la povertà è anche disuguaglianza, limitazione e privazione dei diritti fondamentali, un fenomeno antico che, col passare dei secoli e l’evolversi della società, ha assunto nuove forme.
Sono spesso articolati i processi che determinano la povertà e eterogenei sono i modi con cui si manifesta. C’è la povertà alimentare di tanti paesi sottosviluppati ma anche di tanti anziani emarginati nelle nostre città, quella educativa di molti bambini abbandonati a se stessi, la povertà digitale di chi non ha più tempo o strumenti per emanciparsi, la povertà di chi non trova un alloggio, di chi non trova lavoro e di chi non può accedere all’assistenza sanitaria.
Chi sono i nuovi poveri? Sono i giovani, con le loro povertà relazionali – afferma Mons. Simone Giusti in apertura del convegno – le vittime delle guerre, le famiglie che a stento arrivano a fine mese, i nuovi poveri sono anche coloro il cui equilibrio è stato sconvolto dalla pandemia.
Questo convegno cercherà di far incontrare interlocutori diversi ed esperti per studiare potenzialità e precarietà e mettere a punto una proposta di intervento di sistema. Una questione, quella della povertà, che non riguarda il singolo ma l’intera comunità. E’ dunque richiesta l’azione di tutti: dal pubblico, al privato al singolo individuo.
Incontri come quello di oggi sono importantissimi – ha in seguito affermato l’Assessore alla Cultura di Livorno Andrea Raspanti – è bene parlare di povertà perché solo discutendone è possibile ragionare sugli strumenti per contrastarla.
All’apertura del convegno è intervenuto Riccardo Zucchi, il nuovo Rettore dell’Università di Pisa che, alla sua prima uscita pubblica, ha ben evidenziato come oltre alle espressioni della povertà previste nel corso della giornata, vadano considerate anche quella morale e di valori.
Siamo in un momento storico assai complesso – ha affermato il presidente di Fondazione Livorno Luciano Barsotti. Pandemia, guerra, crisi energetica e inflazione hanno decretato una crescita esponenziale dei tassi di povertà. L’azione delle fondazioni, che sin dalle lontane origini hanno una vocazione filantropica, è strettamente legata al concetto di povertà e ai contesti di disagio che ne derivano.
Il convegno si è svolto in due sessioni, nella prima l’introduzione al tema è stata affidata a Claudio Franchini che, in occasione del convegno, ha presentato il suo volume L’intervento pubblico di contrasto alla povertà. Si sono poi susseguiti una serie di approfondimenti focalizzati sui vari aspetti della povertà.
L’efficienza dell’intervento pubblico è frenata dalla burocrazia, dalla parcellizzazione degli interventi, dalla sovrapposizione dei ruoli. Occorre quindi un nuovo modello di welfare che non può non tener conto di una risorsa preziosissima: il terzo settore, con le sue associazioni, il suo volontariato, la sua filantropia. Sono questi i temi affrontati nella sessione pomeridiana del convegno, coordinata dalla vice presidente di Fondazione Livorno Cinzia Pagni.