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“Percorsi di luce”: il docufilm che racconta la disabilità

Il ruolo determinante dell'associazione Volare Senz'Ali

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Livorno, 27 maggio 2025 – Grande commozione e solidarietà hanno accompagnato oggi, al Palazzo del Portuale, la proiezione del documentario “Percorsi di luce”.

In una sala gremita di spettatori, le immagini riprese dai giovani videomaker di LABA di Firenze hanno raccontato la storia e l’attività di “Volare Senz’Ali”, associazione di volontariato attiva nel supporto e nell’inclusione di ragazzi con gravissima disabilità. Grazie al sostegno della Regione Toscana, che ha scelto di finanziare il progetto tramite il bando “Festa della Toscana 2024”. La Libera Accademia di Belle Arti di Firenze è entrata nei locali di via Ascoli 12 e ha fatto conoscere alla città il grande lavoro, la professionalità, la generosità e gli incredibili risultati di questa realtà livornese, nata con l’obiettivo di promuovere laboratori socio-educativi e attività ricreative per migliorare la qualità della vita dei ragazzi e accompagnare le famiglie in un percorso estremamente difficile e faticoso.

Una serata intensa, di immagini ma anche di interventi coordinati dalla consigliera comunale Michela Castellani che ha sottolineato la qualità del capitale umano e professionale su cui può contare l’associazione.

A spiegare lo tsunami che si abbatte sulle famiglie quando arriva un figlio disabile è stata Francesca Silvestri, presidente dell’associazione che ha vissuto questa esperienza personalmente e conosce la grande paura che si prova e il disperato bisogno di aiuto. Lei, come tante altre famiglie nella sala,  ha trovato questo supporto e tanta solidarietà proprio nell’associazione che ora presiede.

L’associazione è nata nel 2005 e già dal 2006 ha ottenuto contributi da parte di Fondazione Livorno. Dal 2015, inoltre, Volare Senz’Ali partecipa, insieme ad altre associazioni che si occupano di disabilità, al progetto estivo “Tutti in rete: goal”, rivolto a ragazzi disabili tra i 6 e i 19 anni. Dal 2020, infine, giovani adulti disabili dell’associazione sono inseriti nel progetto estivo “Tra mare e sport”. Entrambi i progetti sono finanziati da Fondazione Livorno, perché, come ha spiegato il presidente Luciano Barsotti, ci sono eventi che cambiano la vita delle famiglie e la società ha il dovere di decidere se lasciarle sole o favorire la coesione e la sensibilizzazione.

Abbiamo diritti garantiti e progetti bellissimi, ha sottolineato l’assessore alle politiche sociali e sociosanitarie del Comune di Livorno Andrea Raspanti esprimendo il suo disagio e la sua gratitudine ma, purtroppo, non abbiamo le risorse per attuarli, perché i bisogni sono sempre crescenti.

Per l’Usl, è intervenuta, emozionata, la direttrice della Zona Distretto Livornese Cinzia Porrà. Certa che Volare Senz’Ali rappresenti un porto sicuro dove le famiglie possono trovare comprensione e solidarietà, si è detta obbligata, come rappresentante dell’amministrazione pubblica, a favorirne l’attività.

Un impegno, questo, che potrà rivelarsi prezioso per supportare l’associazione e consentirle di prolungare gli orari di apertura, garantire una stimolazione adeguata a tutti gli assistiti e, soprattutto, aprire le porte ai bambini più piccoli che stanno arrivando ed hanno bisogno di aiuto.

Attualmente “Volare senz’ali” segue in modo mirato una decina di ragazzi, affetti da disabilità gravi e multiple, con l’ausilio di operatori specializzati. Sono, in particolare, 5 i ragazzi tra i 25 e i 30 anni d’età che frequentano il centro diurno (attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 15) e 3 i bambini che prendono parte alla ludoteca, mentre altre 5 sono le famiglie che gravitano attorno all’associazione. Lo staff è composto da una danza-movimento-terapeuta, una educatrice professionale, una musicoterapeuta, due psicomotriciste  e un operatore socio-assistenziale. Gli utenti assistiti sono bambini e ragazzi con gravi e gravissime patologie neuromotorie – malformazioni cerebrali o paralisi cerebrali infantili, tetraparesi spastiche o gravi ritardi psicomotori di natura genetica o non meglio diagnosticati – che, nella vita di tutti i giorni, hanno necessità di assistenza h 24.

Il docufilm – girato dagli studenti di LABA  – ripercorre in circa 8 minuti la storia di “Volare senz’ali”, raccontando la nascita dell’associazione e la sua missione attraverso le voci degli operatori che ogni giorno si prendono cura dei giovani ragazzi. Un virtuoso esempio di solidarietà che rinforza il senso di comunità.

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