- Home
- Notizie
- Arte e cultura
- Presentazione volume “I rami di Napoleone. Le stampe napoleoniche della collezione Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno”
Presentazione volume “I rami di Napoleone. Le stampe napoleoniche della collezione Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno”
Il volume I rami di Napoleone. Le stampe napoleoniche della collezione Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno, curato da Roberta Martinelli, con testi di Monica Guarraccino, Edizioni ETS, è stato presentato venerdì 19 febbraio 2010 alle ore 17, presso la Sala del Balì.
La recente acquisizione e la catalogazione del nucleo di incisioni, pubblicate per la prima volta in questo volume, rappresentano un importante contributo alla conoscenza del periodo napoleonico e sono solo l’ultima, in ordine di tempo, di una serie di iniziative che la Fondazione ha promosso sul territorio in questi anni, in collaborazione con il Museo Nazionale delle Residenze Napoleoniche all’isola d’Elba.
Scorrendo le stampe appartenenti alla Collezione della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno si può ripercorrere, in una sorta di storia illustrata, l’intera epopea napoleonica, dai primi successi militari del giovane generale Bonaparte a Tolone, fino all’esilio a Sant’Elena, in quell’isola “dove non si vede né sole né luna”, che si concluse con la morte di Napoleone il 5 maggio 1821.
Le incisioni della Fondazione, riconducibili a produzioni italiane della prima metà del XIX secolo, si distinguono per l’originalità dell’esecuzione e, soprattutto gli esemplari colorati a mano, testimoniano alcune interessanti varianti rispetto alla classica iconografia napoleonica. Illustrano episodi salienti della vita dell’imperatore e presentano un ventaglio di tipologie peculiare delle stampe di soggetto napoleonico: dagli esemplari più raffinati, traduzioni di dipinti, che hanno fatto la storia dell’arte del periodo Impero, alle produzioni seriali, che raffigurano le scene più famose del repertorio napoleonico in una semplificazione linguistica e formale che, pur riducendo al minimo gli elementi narrativi, non perde affatto la propria efficacia affabulatoria e simbolica.