Vittore Grubicy De Dragon 1920-2020. Un centenario, due città: Livorno e Rovereto
L'incontro con Aurora Scotti e Alessandra Tiddia il 24 maggio ore 17.00 al Museo della Città di Livorno
Nella cornice della mostra dedicata a Vittore Grubicy de Dragon ai Bottini dell’Olio, Fondazione Livorno in collaborazione con il Comune di Livorno organizza un incontro per mettere a fuoco le iniziative promosse in due luoghi e da due istituzioni nel centenario della morte dell’artista. Sarà l’occasione per ricordare e approfondire la figura di Vittore Grubicy attraverso la sua eredità materiale: scritti, oggetti d’arte, pitture, incisioni e disegni lasciati da lui lasciati in eredità al livornese Benvenuto Benvenuti e ora custoditi tra Livorno e il MART, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
La mostra Vittore Grubicy De Dragon. Un intellettuale-artista e la sua eredità. Aperture internazionali tra divisionismo e simbolismo, curata da Sergio Rebora e Aurora Scotti, in corso fino al 10 luglio a Livorno presso il Museo della Città, sottolinea il ruolo fondamentale rivestito da Grubicy come intellettuale e come promotore anche in ambito internazionale delle ricerche e delle esperienze artistiche italiane. Dopo aver esordito come mercante e mecenate attraverso la galleria d’arte gestita insieme al fratello Alberto, si dedica all’attività di teorico e pubblicista a sostegno della produzione italiana e, contestualmente, si dedica con sempre maggior passione alla pittura con esiti personali ed interessanti sia nei contenuti che in una particolare declinazione della tecnica divisionista. Nel catalogo edito da Pacini, la figura e il ruolo di Grubicy vengo approfonditi nei saggi dei curatori e di Patrizia Regorda e Paola Pettenella, Niccolò D’Agati, Stefano Turina, Alessandro Botta, Francesca Cagianelli e Monica Vinardi.
Il Mart di Rovereto, che custodisce l’Archivio di Vittore Grubicy e di Benvenuto Benvenuti, e che da tempo ne ha pubblicato un catalogo frutto di un lungo lavoro di schedatura e di studio, ha ricordato il centenario della morte di Grubicy e i vent’anni dell’acquisizione del suo importante Fondo archivistico, dedicandogli un volume di studi curato da Alessandra Tiddia, dal titolo 1920-2020. Vittore Grubicy de Dragon. Tra Divisionismo e Futurismo, che verrà presentato per la prima volta al pubblico in questa occasione.
Attraverso i documenti del Fondo Grubicy, ma anche di altri importanti Fondi conservati nell’Archivio del ‘900 del Mart, il volume illustra il ruolo fondamentale svolto da Vittore nel momento dell’epocale passaggio di testimone tra la generazione divisionista e quella futurista, indagando in particolare quell’evento straordinario che fu l’esposizione d’Arte libera tenuta a Milano nel 1911: un evento eclettico e controverso che, in nome della creatività, volle affiancare dipinti di bambini, operai e dilettanti ad opere futuriste di Umberto Boccioni, Luigi Russolo, Carlo Carrà ed anche ad una sezione di opere di Grubicy stesso e degli artisti a lui vicini, come Mario de Maria, Serafino Macchiati e Benvenuto Benvenuti.
Questo incontro-scontro tra generazioni e sensibilità così lontane è sviluppato e illustrato nel catalogo del Mart attraverso i contributi di Alessandra Tiddia, Niccolò D’Agati, Patrizia Regorda, Daniela Ferrari, Ilaria Cimonetti, Franco Tagliapietra, Alessandro Botta, Francesca Velardita, Isabella Collavizza e Monica Vinardi.
Di questi temi e di queste due celebrazioni discuteranno Aurora Scotti e Alessandra Tiddia.
Aurora Scotti
Storica dell’arte ha insegnato all’Università statale di Milano e nei Politecnici di Torino e Milano. Si è occupata di divisionismo fin dalla prima mostra tenutasi a Milano nel 1970 e continuando a studiare il divisionismo nelle altre occasioni espositive, fra cui una al MART, ma anche in sedi internazionali; ha approfondito particolarmente le figure di Giuseppe Pellizza, di cui ha curato il catalogo generale ed ha organizzato varie mostre, fra cui una importante antologica a Torino nel 1999-2000, e di Angelo Morbelli. Si è occupata del ripristino dell’atelier di Pellizza e ne cura tuttora la conservazione e la valorizzazione.
Alessandra Tiddia
Storica dell’arte e curatrice del Mart di Rovereto, Alessandra Tiddia è nata a Bolzano e si è laureata nel 1989 presso l’Università degli Studi di Padova in Storia dell’arte contemporanea con una tesi dedicata alla cultura figurativa della Mitteleuropa nelle ex provincie asburgiche, tema che ha avuto modo di approfondire in occasione del Dottorato in Storia dell’arte contemporanea presso l’Università di Venezia. Dal 1990 al 1993 è stata curatrice free lance a Trieste, presso il Museo Revoltella, quindi dal 1993, presso il Mart di Rovereto, dove segue progetti espositivi e di ricerca legati ai temi della Modernità.
Informazioni www.museodellacittalivorno.it
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