Gran Galà della risata: tutti gli ospiti della serata finale del Festival sull’Umorismo Antani
Premi alla carriera, migliori esordienti e tanto divertimento al Teatro Goldoni
“Antani, come se fosse Antani, anche per il direttore, la supercazzola con scappellamento! A destra, per due!”
È da questa mitica battuta del Conte Lello Mascetti, Ugo Tognazzi nel film Amici Miei diretto da Mario Monicelli, che nasce l’ispirazione per il nuovo Festival sull’umorismo Antani. Comicità e satira come se fosse, attesissimo appuntamento con la risata che, nell’edizione 2023, ha assunto una veste più fresca e rinnovata.
Evidenziando le grandi contraddizioni di una società involontariamente bizzarra e, con la leggerezza che è tipica della satira, col Festival Antani abbiamo tentato di dare ordine a questo caos co(s)mico. Sono state tre giornate intense, quelle del 12, 13 e 14 maggio, dense di risate e live-show, ma soprattutto di dibattiti e di importanti tematiche di attualità affrontate con ironia e leggerezza.
In un festival fondato sulla risata, anche i premi assegnati non possono che far sorridere. Così, durante il Gran Galà Premio Antani di domenica sera, Luca Bottura (direttore artistico della kermesse umoristica) e Marianna Aprile hanno assegnato titoli e riconoscimenti esilaranti, il tutto sullo sfondo musicale di Bengi (Daniele Benenati) e i Ridillo band.
Tutti i premi del Gran Galà
Il Premio Antani alla carriera (basta che finisca) è andato a Gianmarco Tognazzi, salito sul palco con un sorriso a trentadue denti, fiero del titolo assegnatogli e con tanto di t-shirt griffata Antani. A sbaragliare la concorrenza (Pino Insegno, Maurizio Battista e Pucci) vincendo il Premio Antani Riserva Indiana è Federico Palmaroli, autore di Le più belle frasi di Osho. Il Premio Miglior Scrittore Umoristico, candidati Danilo Toninelli, Bruno Vespa, Pietro Galeotti e Daniela Santanchè spetta a Danilo Toninelli, ma a ritirare il è Pietro Galeotti “perché Toninelli sta scavando a mani nude il tunnel del Brennero”.
È Gene Gnocchi, tra gli ospiti big della serata, a ritirare il Premio Miglior Comico Televisivo ma a vincerlo è Nicola Porro. Vince il contest di disegno L’Umorismo è… il giovanissimo Samuele Palumbo, approdato alla sala grande del Teatro Goldoni dopo un lungo viaggio dall’Abruzzo. Il tema del disegno? L’umorismo ovviamente: e cosa c’è di più divertente di una Monnalisa con indosso la maglia del Napoli?
Ad Andrea di Marco, col suo Movimento estremista ligure, va il Premio forza politica più buffa. Infine, largo ai giovani con i Premi ai migliori standupper emergenti, vinto a pieni voti da Pasquale Gorrasi e dalla nippo-bresciana Yoko Yamada. L’ultimo e più ambito premio alla carriera, ossia il Premio alla carriera basta che continui in eterno è stato consegnato all’amatissima Luciana Littizzetto che, in collegamento dagli studi Rai, ha ricevuto il lungo e caloroso applauso del pubblico in sala.
Un Premio speciale in ricordo di Mattia Torre, sceneggiatore sceneggiatura della serie televisiva Boris, è stato consegnato all’attore Valerio Aprea che, dopo la serata di sabato insieme a Makkox, si è nuovamente esibito sul palco del Goldoni.
Cala così il sipario su Antani. Comicità e satira come se fosse, ma solo fino alla prossima edizione.