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Ai “Granai” di Villa Mimbelli si apre la mostra “L’eredità di Fattori e Puccini. Il Gruppo Labronico tra le due guerre”
Con una rassegna espositiva di 204 opere provenienti da 39 collezioni pubbliche e private, Livorno rende omaggio al Gruppo Labronico, gloriosa associazione di artisti ed amatori d’arte che, a partire dagli anni Venti, sostenne e diffuse in Italia, la conoscenza della scuola figurativa livornese del maestro Giovanni Fattori.
La mostra “L’eredità di Fattori e Puccini. Il Gruppo Labronico tra le due e guerre” curata da Vincenzo Farinella e Gianni Schiavon, verrà inaugurata il 14 maggio (ore 17,30) ai Granai di Villa Mimbelli (Museo Civico G. Fattori) e resterà aperta fino al 3 luglio.
Ampia, con opere di grande qualità, la rassegna, organizzata per celebrare i 90 anni di attività del Gruppo Labronico, fondato il 15 luglio del 1920, si compone di due percorsi distinti, corredati da cataloghi diversi.
Il primo percorso traccia la storia del Gruppo tra le due guerre, con una selezione di opere dei fondatori e dei principali protagonisti, come Renato Natali, Gino Romiti, Giovanni March, Plinio Nomellini. Il secondo percorso presenta gli artisti del Gruppo Labronico del secondo Dopoguerra, che hanno rappresentato l’associazione dal 1945 fino agli anni ’60, come Mario Borgiotti, Voltolino Fontani, Osvaldo Peruzzi, Vitaliano De Angelis.
Ad aprire il primo percorso, al piano superiore dei “Granai” di Villa Mimbelli, due capolavori degli ultimi anni di Giovanni Fattori: “Il pio bove” del 1904 e “Le grandi manovre” del 1897. Le due opere sono antecedenti la fondazione del Gruppo e stanno ad indicare l’eredità lasciata del grande maestro. I dipinti saranno messi a confronto con una sceltissima antologia di opere di Mario Puccini, nel cui ricordo si costituì il Gruppo Labronico. In mostra “Il Lazzeretto” del 1911, “La Metallurgica” del 1913 ed un’opera inedita, storicamente fondamentale, “ Il ponte con il carro” dei primi anni del 1900. A seguire, sempre nelle sale poste al primo piano dei Granai, una selezione di opere degli “anni eroici” (quelli che vanno dal 1920 al primo scioglimento del 1932) rappresentati attraverso piccole antologiche dedicate ai principali fondatori del Gruppo. Di particolare effetto cromatico la parete dedicata a Plinio Nomellini, con sei tele di grande formato tra cui “La Famiglia” (1930), “L’ondata” (1924), “Gigliola” (1928). Un’intera sala sarà dedicata ad uno dei protagonisti non solo del gruppo Labronico ma dell’intera cultura figurativa livornese del Novecento, Renato Natali, rappresentato attraverso quindici tele tra cui un inedito di grande formato “ Marcia su Roma” del 1923-24.
Al piano terra dei Granai, in un’unica sala sarà, possibile ripercorrere le vicende del Gruppo nel secondo dopoguerra, dal 1946, all’indomani del conflitto mondiale, quando si decise di ridare vita alla gloriosa associazione labronica. Accanto ai “grandi vecchi”, strenui difensori della tradizione fattoriana, compaiono nuovi interpreti, orientati verso un deciso rinnovamento dei linguaggi e dei contenuti. In mostra opere di Voltolino Fontani, come “Fuga in Egitto” (1953) e di Osvaldo Peruzzi “L’uomo sulla luna” (1969).
La mostra è promossa dal Comune di Livorno, dalla Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno e dal Gruppo Labronico con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Livorno, dell’Accademia Navale di Livorno, con il contributo della Camera di Commercio e dell’Associazione “Amici dei Musei e dei Monumenti Livornesi”.
Sarà aperta dal 14 maggio al 3 luglio 2011, dal giovedì alla domenica, compreso il 2 giugno, in orario 10/13 e 16/19.
L’ingresso (4 euro intero e 2.50 ridotto), darà la possibilità di visitare anche il Museo “G.Fattori”.
I due cataloghi “L’eredità di Fattori e Puccini. Il Gruppo Labronico tra le due guerre” e “Artisti del Gruppo Labronico nella Livorno del secondo dopoguerra” sono dell’Editore Pacini.
Il 13 maggio alle ore 12, si terrà una conferenza stampa di presentazione della mostra nella Sala Martini dei “Granai” di Villa Mimbelli.