Annullata l’edizione 2021 del festival sull’umorismo
Anche quest’anno si sta protraendo il clima di incertezza provocato dalla pandemia.
L’impossibilità di prevedere il contenuto delle normative che regolarizzeranno la presenza del pubblico impone di non intraprendere la complessa organizzazione dell’evento.
Fondazione Livorno e Fondazione Livorno-Arte e Cultura, per il secondo anno consecutivo, hanno pertanto ritenuto opportuno annullare l’edizione del Festival “Il senso del ridicolo” prevista per il mese di settembre 2021.
“Siamo profondamente dispiaciuti ma non era possibile fare altrimenti – dichiarano Luciano Barsotti, Presidente di Fondazione Livorno e Olimpia Vaccari, Presidente di Fondazione Livorno-Arte e Cultura – nessuno immaginava che saremmo arrivati a questa scadenza con la stessa problematica situazione dello scorso anno. Abbiamo atteso sperando in una inversione di tendenza, ma alla fine il monitoraggio dei contagi ha deciso per noi”.
Ringraziando il direttore artistico Stefano Bartezzaghi e Anna Gilardi con la società di comunicazione Stilema, Barsotti e Vaccari ribadiscono l’importanza che questa manifestazione di approfondimento culturale, avviata nel 2015, riveste per le due Fondazioni e per la città.
“Ci auguriamo di poter uscire al più presto da questa condizione di precarietà per garantire al nostro pubblico affezionato un Festival di sempre maggiore spessore. Il senso del ridicolo continua a rappresentare l’evento clou della nostra attività culturale ed è già stata approvata la sua prosecuzione”.
Purtroppo, però, è impossibile prevedere quale sarà la situazione nell’ultimo weekend del mese di settembre, se ci saranno spettacoli aperti al pubblico, se verrà mantenuto il distanziamento sociale…
“Non vogliamo rischiare di far saltare il festival quando tutto è già pronto e le spese sono ormai già state sostenute. In questo periodo il nostro territorio è stato ulteriormente logorato dalle difficoltà economiche prodotte dalla pandemia e ha bisogno di risorse per interventi urgenti. Non possiamo avventurarci in costi che potrebbero trasformarsi in inutili sprechi”.