Emergenza coronavirus. Fondazione Livorno dona un ecografo al reparto rianimazione degli Spedali Riuniti di Livorno
E’ partito da Fondazione Livorno l’ordine per l’acquisto presso un’azienda di Calenzano di un ecografo portatile carrellato destinato al reparto di rianimazione dell’ospedale di Livorno.
La richiesta, inoltrata dagli Spedali Riuniti di Livorno, è pervenuta a Fondazione Livorno attraverso l’Azienda Usl Toscana nord ovest.
Per questo apparecchio la disponibilità è immediata e quindi arriverà a destinazione a breve termine. Si tratta di un rivoluzionario sistema a ultrasuoni dotato di caratteristiche innovative di alta prestazione che combina la modalità semplice di utilizzo ad un sistema intelligente in grado di fornire immagini di straordinaria qualità.
Il suo costo, di 61.500 euro, sarà totalmente a carico di Fondazione Livorno.
In questi giorni Fondazione Livorno è scesa in campo per contrastare l’emergenza coronavirus, annunciando di aver messo a disposizione della Usl Toscana nord ovest un plafond di 100mila euro per l’acquisto di attrezzature medicali e per esigenze logistiche per gli ospedali di Livorno, Cecina e Piombino e per le Isole.
Intanto, già la settimana scorsa, era partito l’ordine di acquisto da parte della Fondazione di 33 caschi ventilatori prenotati ad una delle aziende più qualificate nella produzione di dispositivi per la ventilazione non invasiva.
“Se è necessario siamo comunque disposti ad aumentare il quantitativo dell’ordine– ha dichiarato il presidente della Fondazione Riccardo Vitti – purtroppo solo tre aziende al mondo producono questi dispositivi capaci di effettuare il trattamento con la modalità CPAP (efficace per curare i pazienti con insufficienza respiratoria ipossiemica) strategici per la cura dei pazienti colpiti da Covid-19. L’azienda di Modena, alla quale ci siamo rivolti su indicazione del primario del reparto rianimazione dott. Paolo Roncucci, sta rifornendo gli ospedali ora per ora, i suoi dipendenti lavorano giorno e notte per rispondere alle numerose richieste che sono arrivate, in particolare dagli ospedali del nord, e la produzione è triplicata da 200 a 600 dispositivi al giorno. Comunque la richiesta per il primo lotto di questi caschi destinati all’ospedale di Livorno è già stata inoltrata e siamo in lista d’attesa. Per tutto il resto, siamo a disposizione del territorio e intendiamo continuare ad essere in prima fila per contribuire a risolvere tutti i problemi che si presenteranno”.
La prima richiesta presentata è quella dell’ecografo, uno strumento particolarmente utile in questa situazione di emergenza.