Il Premio Starhotels “La Grande Bellezza”assegnato a “Selvatica”, opera dell’atelier milanese Fabscarte
Si sono chiuse le votazioni per l'assegnazione del Premio “La Grande Bellezza” promosso da Starhotels in collaborazione con Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, Associazione OMA – Osservatorio dei Mestieri d’Arte, di cui anche Fondazione Livorno fa parte, e Gruppo Editoriale.
Il concorso si è posto l’obiettivo ambizioso di premiare il saper fare diffuso sul territorio italiano, con una particolare attenzione a opere centrate sulla valorizzazione del grande tema della bellezza italiana e del felice sodalizio tra manualità e creatività, anche con un ripensamento in chiave contemporanea di tecniche desuete e complesse della tradizione.
Selvatica: design, savoir faire e poesia
Nella rosa dei 10 finalisti, l’autorevole Giuria guidata da Elisabetta Fabri, Presidente e AD di Starhotels nonché ideatrice di questa speciale iniziativa di mecenatismo, ha individuato nell’opera “Selvatica” realizzata dall’atelier Fabscarte di Milano il progetto vincente.
“Un’interpretazione poetica e romantica della luce” ha commentato Elisabetta Fabri. “Un’opera particolarmente suggestiva e sofisticata, che ho scelto per la sua doppia anima di creazione d’altissimo artigianato e prodotto di design contemporaneo: un connubio perfetto tra design e tradizione, progetto e grande cultura manuale, pienamente nello spirito di questo Premio”.
Selvatica, frutto della collaborazione con il designer Francesco Maluta, è una lampada da parete con retroilluminazione a led, concepita come una finestra sull’esterno per legare alla natura anche luoghi dove essa non è presente. Il frontale è in carta dipinta con successivi interventi materici sul retro per creare giochi di luci e ombre; la forma ovoidale riprende l’idea del ventaglio orientale e la carta, grazie a diverse consistenze e differenti spessori, permette di lasciar trasparire la luce con gradazione eterogenea. I motivi decorativi sono realizzati a mano con la tecnica dell’acquarello.
L’atelier Fabscarte è stato fondato a Milano nel 2000 da Luigi Scarabelli ed Emilio Brazzolotto, che dopo una ventennale esperienza nel campo della pittura decidono di aprire questo laboratorio insieme a giovani artigiani esperti in decorazione murale. La loro produzione di carte da parati e opere su carta, dipinte a mano grazie alla sperimentazione con materiali e tecniche antiche e contemporanee, si distingue per la grande preziosità e raffinatezza. L’atelier collabora con artisti e designer, partecipando a numerosi eventi e mostre. “Cerchiamo ispirazione nella natura e nell’arte per creare opere su carta e decorazioni pittoriche fatte a mano, capaci di fondere in modo originale materia, tocco e colore, offrendo un nuovo lessico all’interior design”, hanno dichiarato i titolari di Fabscarte.
Una luce nel buio
Un grandissimo successo per questa prima edizione, incentrata sul suggestivo tema “Una fonte di luce”: ben 131 candidature ricevute; 15 Regioni di provenienza; 14 settori di attività rappresentati: vetro, ceramica, carta, metalli, metalli preziosi, decorazione, mosaico, pietre dure, scagliola, legno, sartoria, tappezzeria, cereria, pelletteria. Anche la fascia di età dei maestri iscritti è stata molto variegata, dai 22 agli 86 anni, a dimostrazione dell’interesse davvero ampio riscosso dall’invito a partecipare lanciato da Starhotels e dai Partners.
Molti gli atelier storici e di chiara fama che si sono iscritti, ma in generale altissima la qualità delle opere in concorso, fra tradizione e contemporaneità.
Tra le tecniche utilizzate il mosaico, la scagliola, la forgiatura, cesellatura e lo sbalzo dei metalli, la soffiatura del vetro, la vetrofusione, il bucchero, il ricamo, l’intarsio, la fusione a cera persa, e anche lavorazioni effettuate con le più moderne tecnologie.
Lampade, vetri, specchi, lampadari, candelieri, centrotavola e istallazioni luminose, ma non solo: diverse anche le opere che propongono un’interpretazione simbolica e non letterale del tema.
Una autentica mappa del saper fare italiano che rappresenta il Paese in modo tanto più significativo in questo momento di grande crisi e difficoltà.
Una Giuria d’eccezione
Non facile il compito dell’autorevole Giuria del Premio, che ha visto all’opera nomi illustri del design, delle arti applicate e del giornalismo, guidati dalla Presidente Elisabetta Fabri, mentore e anima del progetto “La Grande Bellezza”.
Tra loro:
Stefano Boeri, architetto e urbanista, Presidente della Fondazione La Triennale di Milano; Barnaba Fornasetti, designer, Direttore artistico del celebre marchio Fornasetti; Marva Griffin Wilshire, Fondatrice e curatrice già dalla prima edizione nel 1998 del Salone Satellite, iniziativa del Salone Internazionale del Mobile; Ugo La Pietra, artista, architetto e designer, storico promotore dell’artigianato e delle arti applicate; Livia Peraldo Matton, architetto e giornalista, Direttore Elle Decor Italia; Ippolita Rostagno, designer, fondatrice di Artemest, il più importante e autorevole network online di aziende artigianali di alta gamma; Alberto Cavalli, Direttore Generale della Fondazione Cologni, Executive Director di Michelangelo Foundation; Maria Pilar Lebole, coordinatrice dell’attività dell’Associazione OMA-Osservatorio dei Mestieri d’Arte di Firenze; Matteo Parigi Bini, fondatore e titolare di Gruppo Editoriale; Sara Ricciardi, designer, art director de “La Grande Bellezza”.
Il progetto vincitore si aggiudica il premio di 10.000 euro; le 10 opere finaliste saranno oggetto di un’importante campagna di comunicazione, esposizioni ed eventi.
I “Magnifici 10”
Con i Fabscarte arrivano nella prestigiosa rosa dei 10 finalisti altri 9 atelier italiani di prima grandezza, con una serie di progetti di assoluta eccellenza, nel segno dell’alto artigianato e del design più contemporaneo:
Joy di Draga&Aurel: modernissime lampade da parete dalla forma desueta, in resina, vetro e plexiglass, di ispirazione anni ’70, dove ogni strato di resina fusa a mano si compone di una saturazione diversa; le tonalità complementari sono stratificate per creare un effetto bagliore morbido e sfumato.
Draga & Aurel è uno studio comasco di design multidisciplinare che opera nel campo dell’arredamento, del tessile e dell’interior design, con metodi originali, combinati a un approccio artistico al materiale e alla composizione.
Nirvana di Bianco Bianchi: prezioso tavolo realizzato in marmo e scagliola, dove Il motivo decorativo del “mandala” è un intarsio realizzato con 167 lastre di selenite naturale trattate con uno strato sottile di scagliola pigmentata, e per la prima volta l’antica tecnica della scagliola diventa trasparente e luminosa.
Bianco Bianchi è una storica, celebre bottega fiorentina dedita alla lavorazione della scagliola, o pietra di luna, fondata a metà del XIX secolo, oggi gestita dai fratelli Elisabetta e Alessandro Bianchi che hanno appreso l’ardua tecnica dal padre Bianco, grande maestro d’arte.
Mistero di Antonino Negri: mistica lampada in gres realizzata con la tecnica del colombino e lastre, colorata a freddo, con calce ed ocra, poi finita a cera d’api: un vaso di luce che ha un fronte, e un boccascena che separa l’esterno dall’interno, il buio dalla luce. Dentro una seconda soglia, una quinta teatrale di luci che invita verso uno spazio ulteriore.
Tonino Negri, scultore e ceramista lodigiano, si ispira nella sua opera al tema della natura, al mondo animale e alle figure archetipiche del mito e della storia umana, con accenti di grande lirismo.
Horah di Nuova Vetreria Resanese: raffinatissima serie di cinque lampade in vetro e metallo realizzate su disegno del noto duo di designers londinesi Raw Edges, composte da foglie di vetro curvo fuso a mano che ruotano lentamente attorno alla colonna di luce centrale, ispirandosi alla sincronicità della danza israeliana nota come Horah.
Nuova Vetreria Resanese è un’impresa trevigiana di eccellenza che produce manufatti in vetro per componenti di arredo e di illuminazione. Collabora con importanti marchi e designer nazionali e internazionali.
Dduma di Barbara Abaterusso: poetica lampada da tavolo della collezione “Merletti” in bronzo e ottone nero, una scultura che riproduce un pizzo italiano d’epoca a motivi floreali, di grande raffinatezza. L’opera è fissata alla base in ottone nero, sulla quale è inserito un piccolo led che, illuminando la scultura, ne proietta l’ombra ingrandita. Barbara Abaterusso è una artista-artigiana eclettica e originale, che dalla moda è arrivata alla decorazione, fino a divenire maestro d’arte, con un laurea in decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, città dove vive e lavora.
Filide di Laura Carraro: scenografico centrotavola in mosaico che nasce dal fermo immagine di una foglia, caduta in un prato, che riflette la luce del sole. La forma si ispira a quella foglia per poi farsi ancora più stilizzata, mantenendo la sottigliezza e la leggerezza, grazie alla sperimentazione tecnica di un mosaico autoportante in tessere d’oro.
Laura Carraro, maestra diplomata presso la storica Scuola Mosaicisti del Friuli, crea opere di ricerca artistica, gioielli, oggetti per l’arredo e progetti per l’architettura nell’atelier Carraro Chabarik Mosaico Contemporaneo, nel cuore di Udine.
Freedom di Davide Medri: contemporanea lampada modulare realizzata con un rivestimento in mosaico di specchio, una catena che lega alla vita e alla libertà: alla vita perché può proliferare, germogliare, espandersi liberamente nello spazio; alla libertà perché unisce terra e cielo, la concretezza della dimensione terrena alla vastità della dimensione spirituale.
Davide Medri, artista e mosaicista, dopo diverse esperienze in campo artistico, crea oggi complementi di arredo in mosaici di specchio, con manifattura completamente artigianale e un design unico nel suo laboratorio di Cesena.
Ferai Codega di Salviati: raffinata collezione di tre lampade in vetro soffiato su design di Alberto Lago. Nascono dalla fusione di due vetri soffiati che si uniscono a creare un corpo unico. Il progetto si ispira alla storia dell’illuminazione di Venezia, una versione moderna della lanterna veneziana, che richiama gli archetipi della tradizione muranese.
Salviati è una delle storiche e celebri vetrerie muranesi, fondata nel 1859 da Antonio Salviati per la produzione di mosaici, smalti e vetro soffiato. Nota a livello internazionale, rispetta e celebra la millenaria tradizione lagunare e collabora con importanti artisti e designer.
La Luce di Venere di Alessandro Rametta: affascinante specchio in metalli diversi, vero esercizio di maestria tecnica. La superficie in rame lavorata a sbalzo e cesello evoca il mare di Cipro, dalle cui acque nacque Venere. La patinatura è ispirata alla crosta del pianeta Venere, tramite la stratificazione di nitriti di rame, zolfo e acido solforico. La semisfera in bronzo è stata forgiata a fuoco e martello su stampo in ferro. Il basamento ruotabile consente infinite variazioni di luce in movimento.
Alessandro Rametta, maestro d’arte milanese, fonda nel 1997 La Fucina di Efesto, luogo di ricerca sui metalli al confine tra arte, design e architettura. Sperimenta diverse tecniche scultoree e pittoriche sui metalli e si dedica alla produzione di opere uniche.
LA PROSSIMA EDIZIONE DEL PREMIO STARHOTELS LA “GRANDE BELLEZZA” SI TERRA’ NEL 2022