Sold out di Paola Cortellesi intervistata da Stefano Bartezzaghi al Goldoni
Si è inaugurata ieri la terza edizione del Senso del Ridicolo. Grandi e piccoli si sono dati appuntamento nel primo pomeriggio – e continueranno a farlo oggi e domani – alla Sala degli Archi della Fortezza Nuova dove si è aperta «ABAB – La stanza dei giochi di Alighiero e Agata Boetti» quella che l’artista Alighiero Boetti aveva allestito nel suo studio di Trastevere per giocare con i suoi figli. La figlia Agata ha trasportato quella stanza alla Fortezza Nuova e ha invitato tutti, piccoli e grandi, ad ammirare lo zoo e a partecipare ai giochi che allora aveva inventato assieme a suo padre. ABAB sono le iniziali di Alighiero Boetti e Agata Boetti, sono le rime alterne di una quartina e sono il titolo di un piccolo libro, edito da Corraini.
Alle ore 17,00, in Piazza del Luogo Pio, il presidente di Fondazione Livorno Riccardo Vitti ha dato i saluti di benvenuto al pubblico insieme al sindaco Filippo Nogarin e il direttore artistico del Festival Stefano Bartezzaghi ha presentato il programma.
La grande scrittrice Bianca Pitzorno e il traduttore e autore tv Davide Tortorella sono stati i protagonisti del primo incontro nella tensostruttura di piazza del Logo Pio. Hanno parlato della storica trasmissione della Tv dei Ragazzi “Dirodorlando”, un programma televisivo che nel 1973 fece impazzire mezza Italia. Era un gioco a squadre un po’ delirante, ambientato in un Medioevo fantastico, dove tra le altre stranezze si parlava una lingua inventata, il dirodorlandico. Tra gli inventori del programma la allora giovane funzionaria Rai Bianca Pitzorno e il dodicenne Davide Tortorella, figlio dell’autore e regista Cino. Prima degli spettatori, erano gli ideatori a divertirsi come matti nel progettare ogni singola puntata. Ieri Bianca e Davide ancora complici dopo quarantacinque anni, hanno ricordato come si rideva dietro le quinte del Dirodorlando e come ridevano davanti allo schermo i suoi 15 milioni di spettatori.
La serata di apertura del Senso del ridicolo, alle ore 21,30 al Teatro Goldoni ha registrato il tutto esaurito ed è stata dedicata a una stella dell’umorismo e della commedia italiana, Paola Cortellesi, che ha cominciato tredicenne cantando la sigla del Cacao Meravigliao per Renzo Arbore a Indietro tutta e quest’anno ha conquistato premi e incassi con Come un gatto in tangenziale, il film di cui è protagonista (assieme a Antonio Albanese) e coautrice. Rubando una serata alla lavorazione del suo nuovo film, è venuta a Livorno per ripensare, con Stefano Bartezzaghi, alle tante risate e ai tanti pensieri che il pubblico in questi anni ha dovuto a lei, alla sua musica, alla tv, alla radio, al teatro, al cinema.
Alle 21 al Teatro Vertigo è stato proiettato il film “Romanzo Popolare” di Mario Monicelli, con Ugo Tognazzi e Ornella Muti (1974).
E oggi si ricomincia con la seconda giornata di incontri.
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